Ladiffida per mancato pagamento dello stipendio è una comunicazione formale che il lavoratore invia al datore di lavoro quando non riceve la retribuzione dovuta. Attraverso questo atto, il dipendente richiede il pagamento delle somme arretrate entro un termine specificato, solitamente fissato in pochi giorni. La diffida costituisce un passaggio preliminare importante prima di intraprendere azioni legali, poiché serve a mettere ufficialmente in mora il datore di lavoro e a dimostrare la volontà di risolvere la questione in via bonaria. Se il datore non provvede al pagamento dopo la diffida, il lavoratore potrà adire le vie legali per ottenere quanto gli spetta.
Come scrivere una Diffida per mancato pagamento stipendio
La diffida per mancato pagamento dello stipendio è uno strumento giuridico che il lavoratore può utilizzare quando il datore di lavoro non provvede a corrispondere le retribuzioni dovute, in tutto o in parte, entro i termini stabiliti dal contratto individuale o dalla contrattazione collettiva. Non si tratta di un semplice sollecito, ma di una intimazione formale che serve a mettere in mora il datore di lavoro, a fissare un termine perentorio per l’adempimento e ad aprire la strada ad azioni giudiziarie come il decreto ingiuntivo o la causa di lavoro.
Il fondamento normativo della diffida è l’articolo 1219 del codice civile, che disciplina la costituzione in mora del debitore, e si collega anche agli articoli 2094 e seguenti del codice civile che regolano il rapporto di lavoro subordinato. La retribuzione, in base all’articolo 36 della Costituzione, deve essere proporzionata e sufficiente e deve essere corrisposta con regolarità; la sua mancata erogazione costituisce grave inadempimento contrattuale. Il datore di lavoro è quindi obbligato a pagare lo stipendio nei tempi e nei modi pattuiti (di norma mensilmente entro una data stabilita dal contratto collettivo applicato), e il ritardo o il mancato pagamento legittimano il lavoratore a diffidare formalmente l’azienda.
La diffida deve essere redatta in forma scritta e inviata con strumenti che diano certezza della ricezione, come la posta elettronica certificata o la raccomandata con avviso di ricevimento. Nel testo è necessario indicare i dati del rapporto di lavoro (data di assunzione, qualifica, contratto collettivo applicato), precisare le mensilità non pagate e l’importo complessivo dovuto, richiamare le norme che disciplinano l’obbligo di corresponsione dello stipendio e intimare il pagamento entro un termine perentorio (solitamente tra 5 e 10 giorni dalla ricezione della lettera). È opportuno avvertire che, in mancanza di riscontro, il lavoratore si rivolgerà al Tribunale del lavoro per ottenere il decreto ingiuntivo e che chiederà la condanna del datore di lavoro anche al pagamento degli interessi e delle spese legali.
Dal punto di vista degli effetti giuridici, la diffida costituisce formalmente in mora il datore di lavoro e interrompe la prescrizione quinquennale del credito retributivo, fissando un punto fermo da cui far decorrere interessi e rivalutazione monetaria. In caso di mancato pagamento, il lavoratore potrà chiedere al giudice un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo, che consente di procedere subito a pignoramenti su beni o conti dell’azienda. Inoltre, l’inadempimento retributivo, se reiterato e grave, può giustificare anche le dimissioni per giusta causa, con diritto alla NASpI (indennità di disoccupazione).
La diffida per mancato pagamento stipendio è particolarmente importante perché consente di formalizzare l’inadempimento e di dimostrare, anche in sede ispettiva o sindacale, che il lavoratore ha attivato gli strumenti legali per tutelarsi. Essa può essere utilizzata come atto autonomo inviato direttamente dal dipendente oppure predisposta da un avvocato o da un sindacato a nome del lavoratore. In caso di persistente inadempimento, la diffida potrà essere allegata al ricorso giudiziale come prova della correttezza della condotta del lavoratore e della malafede del datore di lavoro.
Dal punto di vista pratico, nella lettera di diffida conviene indicare non solo gli stipendi non pagati, ma anche eventuali mensilità aggiuntive (tredicesima, quattordicesima), straordinari, indennità o rimborsi spese non corrisposti. Se si è in possesso delle buste paga, queste vanno allegate, perché dimostrano l’esistenza del credito. Se invece le buste paga non sono state consegnate, nella diffida si può chiedere anche la consegna dei prospetti paga, richiamando l’obbligo previsto dalla legge.
Esempio di Diffida per mancato pagamento stipendio
Modello 1 – Generico
Oggetto: Diffida per mancato pagamento retribuzioni
Spett.le [NOME AZIENDA],
il/La sottoscritto/a [NOME E COGNOME], dipendente assunto/a in data [DATA ASSUNZIONE] con qualifica di [QUALIFICA], segnala che ad oggi non ha ricevuto il pagamento della retribuzione relativa al mese di [MESE/ANNO] pari a € [IMPORTO].
Con la presente, ai sensi dell’art. 1219 c.c., La costituisco formalmente in mora e La diffido a corrispondere quanto dovuto entro e non oltre [7/10] giorni dal ricevimento della presente, con bonifico sul conto [COORDINATE IBAN] o con le usuali modalità di pagamento.
In difetto, mi vedrò costretto/a ad adire l’Autorità Giudiziaria per ottenere decreto ingiuntivo nei Vostri confronti, con aggravio di spese, interessi e competenze a Vostro carico.
[LUOGO], [DATA]
[FIRMA LAVORATORE]
[Recapiti – PEC/E-mail/Telefono]
Modello 2 – Lavoratore dipendente settore privato
Oggetto: Diffida per mancato pagamento stipendio
Spett.le [DENOMINAZIONE SOCIETÀ],
sono Vostro dipendente dal [DATA], con mansioni di [MANSIONE] e contratto collettivo applicato [CCNL]. Alla data odierna non risultano pagati gli stipendi relativi ai mesi di [ELENCARE MESI], per un importo complessivo di € [IMPORTO].
Vi intimo pertanto di provvedere al saldo entro e non oltre [10] giorni dal ricevimento della presente. In mancanza, agirò in giudizio per ottenere decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo ai sensi degli artt. 633 e ss. c.p.c., con condanna alle spese, interessi e rivalutazione monetaria.
[LUOGO], [DATA]
[FIRMA]
Modello 3 – Collaboratore parasubordinato
Oggetto: Diffida per mancato pagamento compensi
Spett.le [NOME AZIENDA],
con riferimento al contratto di collaborazione sottoscritto in data [DATA], segnalo che non risultano pagati i compensi maturati nei mesi di [MESI] per un totale di € [IMPORTO].
La presente vale quale diffida ad adempiere ai sensi degli artt. 1219 e 1454 c.c., con invito a corrispondere le somme dovute entro e non oltre [7] giorni dalla ricezione.
In difetto, sarò costretto/a ad adire il Tribunale competente per ottenere decreto ingiuntivo e ogni ulteriore provvedimento di tutela dei miei diritti, con aggravio di spese a Vostro carico.
[LUOGO], [DATA]
[FIRMA]
Modello 4 – Dipendente pubblico
Oggetto: Diffida per mancato pagamento retribuzione
Spett.le [ENTE PUBBLICO],
il/La sottoscritto/a [NOME E COGNOME], dipendente in servizio presso [UFFICIO/ENTE] con qualifica di [QUALIFICA], rileva che non è stato ancora liquidato lo stipendio relativo al mese di [MESE/ANNO], per un importo di € [IMPORTO].
Con la presente, ai sensi dell’art. 1219 c.c., Vi costituisco in mora e Vi intimo a provvedere entro [10] giorni dal ricevimento. In caso contrario, sarò costretto/a a rivolgermi al Giudice del Lavoro per ottenere decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo, con aggravio di spese e accessori a Vostro carico.
[LUOGO], [DATA]
[FIRMA]
[Recapiti – PEC/E-mail/Telefono]