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Come Lavorare Come Antennista

Quando si decide di lavorare come antennista bisogna essere in possesso di tutta una serie di conoscenze pratiche e di qualifiche volte a fornire un grado sempre maggiore di professionalità e competenza.

Il lavoro dell’antennista, nel dettaglio, consiste nell’istallazione o nella riparazione a domicilio di antenne e parabole, tale operazione quindi richiede un grosso lavoro fisico che, per la maggior parte del tempo di svolge sui tetti, al fine di verificare il corretto posizionamento delle antenne per poter assicurare una corretta recezione del segnale, questa professione va ad inserirsi all’interno di una categoria lavorativa poco conosciuta anche se molto richiesta, basti pensare infatti che senza la figura professionale dell’antennista dovremmo fare a meno della televisione, uno degli apparecchi oramai divenuti indispensabili nelle case di tutti gli italiani.

Lavorare come antennista al giorno d’oggi non richiede un eccessivo professionismo, in quanto numerosi sono gli utenti che talvolta si cimentano in questa operazione anche da soli, ma è bene essere consapevoli che per poter essere competitivi nel settore è sempre bene poter avere una qualifica specifica da presentare al momento di un’eventuale colloquio.

Il settore infatti si sta espandendo a vista d’occhio vista anche l’aumento sempre più ingente di antenne e parabole indispensabili per poter visionare nuovi canali utilizzabili tramite la sottoscrizione di contratti per la PayTv.

Quindi se volete lavorare come antennista dovrete prima di tutto concentrarvi sull’istruzione, in quanto dato il precario contesto lavorativo è raro che qualcuno scelga di assumere personale senza particolari titoli di studio o qualifiche professionali.

Quando si sceglie di lavorare come antennista, perciò, si deve frequentare una scuola media superiore con indirizzo tecnico, oppure iscriversi ad un eventuale corso di formazione professionale specifico per antennisti, in seguito al conseguimento della qualifica in questione, l’antennista potrà scegliere di lavorare presso un’azienda oppure mettersi in proprio diventando titolare di un’impresa operante nel settore.

Per lavorare come antennista sono caratteristiche indispensabili poi buona manualità e buona conoscenza del funzionamento di antenne e decoder.

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Come Cercare Lavoro all’Estero

Secondo recenti indagini condotte da esperti di settore, sono sempre di più gli Italiani che decidono di cercare lavoro all’estero: le ragioni sembrano essere radicate in una errata considerazione secondo la quale sia più semplice trovare lavoro fuori dall’Italia. In realtà, analizzando i dati della disoccupazione negli altri Stati Europei, possiamo vedere che il tasso di disoccupazione è abbastanza alto un po’ in tutta Europa.

Ma allora quali sono le ragioni che spingono gli Italiani a tentare una esperienza all’estero? Il vero motivo sembra essere il desiderio di fare una esperienza nuova e stimolante, unita alla possibilità di imparare meglio una lingua straniera e poter sfruttare questa conoscenza linguistica acquisita per arricchire il proprio curriculum in vista di lavori successivi.

Per questo motivo a lavorare all’estero sono principalmente studenti alla ricerca del primo impiego, seguiti però da persone insoddisfatte della loro che decidono di tentare una strada nuova ed aprire una nuova attività.

In entrambi i casi però il problema che ci troviamo ad affrontare è quello di come cercare lavoro all’estero. Le modalità di ricerca sono molteplici, a partire dal web fino alla carta stampata, ma cerchiamo di vedere insieme quali sono le più utilizzate:

consultare riviste, giornali e magazine stranieri che abbiano una sezione dedicata al lavoro e disponibili in edicola.
contattare il servizio pubblico per l’impiego dello Stato nel quale si desidera lavorare – si tratta della via più semplice, grazie al fatto che si può comunque fare affidamento anche su agenzie di collocamento private.
rivolgersi al centro per l’impiego più vicino
consultare il sito del Ministero degli Affari Esteri alla ricerca di borse di studio e opportunità lavorative riservate a laureandi, laureati o comunque tutte le persone rientranti nei requisiti previsti dai bandi
rivolgersi ad Agenzie specializzate – in Italia esistono molte agenzie che gestiscono tirocini all’estero o scambi alla pari. Con una spesa molto ridotta puoi infatti beneficiare di un corso di lingua, di vitto ed alloggio, ma anche di una piccola paga settimanale in cambio di aiuto e collaborazione domestica presso le famiglie che hanno dato la loro disponibilità. Tramite queste agenzie puoi avere una garanzia sulla serietà della famiglia ospitante ed evitare spiacevoli sorprese; inoltre ti sarà garantita assistenza continua per tutta la durata del soggiorno
consultare la banca dati Eures, prima banca comunitaria per l’occupazione – lo scopo della rete Eures è quello di riunire domanda e offerta di quasi tutti gli Stati appartenenti alla UE e non solo, per un totale di circa 30 Paesi diversi. La rete Eures può contare su circa 500 professionisti che lavorano per offrire consigli e informare i potenziali candidati di tutti i principali aspetti della vita quotidiana del Paese scelto.

Consigli utili da seguire.

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Come Diventare Accompagnatore Turistico

Il turismo rappresenta un’importante attività economica del nostro paese, anche se resterebbe ancora molto da fare per incentivarla e renderla più produttiva.
Gli ultimi dati Istat disponibili confermano un trend di crescita costante, con una battuta d’arresto nei primi mesi del 2002. Negli ultimi 10 anni sono aumentati i turisti stranieri del 20 %, attirati dal costo della vita meno caro, ma anche al fatto che l’Italia si presenta come uno dei paesi mediterranei più accoglienti e ‘stabili’.
L’accompagnatore turistico è una figura professionale relativamente recente, frutto del rapido sviluppo, negli ultimi decenni, del mercato delle vacanze. In Italia, dove si registra oggi un ritardo in molti settori del turismo, questa professione si è diffusa più lentamente che in altre parti del mondo. Del resto basta ricordare come anche i maggiori tour operator italiani, se confrontati con i loro concorrenti del Nord Europa, mostrano di essere ancora piuttosto limitati, per numero di persone impiegate e per giro di affari.
Nonostante questa situazione di ritardo, le aziende turistiche italiane stanno avendo uno sviluppo notevole: l’accompagnatore turistico, che opera a stretto contatto con queste strutture, ha buone ragioni per contare sul diffondersi della figura dell’accompagnatore turistico.

PROFILO
L’accompagnatore turistico chi, per professione, accompagna ed assiste persone singole o gruppi di persone nei viaggi attraverso il territorio nazionale o all’estero, curando l’attuazione del programma di viaggio e fornendo elementi significativi e notizie di interesse turistico sulle zone di transito, al di fuori dell’ambito di competenza della guida turistica.
L’accompagnatore turistico accompagna gruppi di turisti nei viaggi sul territorio nazionale e all’estero. Non è da confondere con la guida, che accompagna i turisti nelle visite guidate a particolari località o monumenti.
L’accompagnatore è il referente esterno delle agenzie di viaggio e gestisce gli adempimenti burocratici e amministrativi del gruppo che accompagna.
Questi i compiti principali a suo carico:
– prendersi cura dei clienti e del buon andamento del viaggio fin nei minimi particolari;
– controllare che tutti i documenti e i biglietti siano pronti e in regola;
– fare rispettare gli orari;
– accogliere i turisti nelle stazioni, aeroporti e alberghi;
– fornire informazioni sui luoghi da visitare e consigliare itinerari suggestivi, spettacoli, attrazioni locali, collegamenti, ecc.
L’accompagnatore turistico ha il compito di risolvere qualsiasi difficoltà o imprevisto che si verifica durante il viaggio.

REQUISITI
L’accompagnatore turistico deve conoscere gli aspetti storico-culturali, folkloristici e geografici dell’area in cui svolge la sua attività. Deve conoscere la geografia turistica italiana, europea ed extraeuropea, le leggi che disciplinano il turismo, le assicurazioni turistiche, le formalità doganali, la sanità all’estero, nozioni di pronto soccorso e almeno una lingua straniera.
Deve essere inoltre in grado di:
– gestire il gruppo e comunicare in modo chiaro ed efficace;
– consultare mappe, cartine geografiche, orari dei mezzi di trasporto, guide turistiche e opuscoli informativi riguardanti i viaggi e gli intrattenimenti turistici, tariffari e documentazione doganale.
Il lavoro dell’accompagnatore è estremamente delicato sotto il profilo umano: deve possedere una certa predisposizione a interpretare le esigenze del gruppo, a risolvere problemi e difficoltà di ogni tipo. Deve essere autorevole, sicuro di sè, paziente, disponibile al dialogo. Molto importante è la passione per il viaggio e la resistenza fisica allo stress. Dovendo gestire il denaro e le prenotazioni, deve infine essere preciso e ordinato.

FORMAZIONE
Per svolgere la professione di accompagnatore turistico occorre superare un esame regionale, per il quale è richiesta la conoscenza di almeno una lingua straniera e un diploma di scuola media superiore. L’abilitazione si consegue con il superamento degli appositi esami, che si articolano in una prova scritta ed in una prova orale.
I requisiti richiesti per iscriversi agli esami sono:
– cittadinanza italiana o di altro Stato appartenente all’Unione europea
– diploma di scuola media superiore o titolo equipollente
– maggiore età.
Le materie oggetto d’esame nella prova scritta sono le seguenti:
– geografia turistica italiana, europea ed extraeuropea; legislazione ed organizzazione turistica;
– disciplina delle comunicazioni e trasporti;
– compiti inerenti l’attività professionale dell’accompagnatore turistico e relative modalità di esercizio.
Le materie oggetto d’esame nella prova orale riguardano tutte le materie della prova scritta e almeno una lingua straniera, scelta dal candidato fra quelle stabilite nel bando d’esame.

SBOCCHI PROFESSIONALI
L’accompagnatore turistico è solitamente un libero professionista, che fornisce i suoi servizi alle imprese di viaggi e turismo. Il suo lavoro si svolge essenzialmente all’esterno delle agenzie, in quanto coinvolto in prima persona nei viaggi. Alcuni accompagnatori seguono i clienti che si spostano all’estero (servizio outgoing); altri invece si specializzano nell’accompagnare i visitatori che vengono a visitare il nostro Paese (servizio incoming)
Si tratta di un lavoro di responsabilità che richiede grande esperienza, maturità e competenza, per cui difficilmente potrà costituire un primo impiego. E’ una professione affascinante e in grado di dare grandi soddisfazioni, ma anche molto faticosa. E’ per questo che molti accompagnatori turistici dopo un certo periodo preferiscono passare ad occupazioni più sedentarie: possono diventare direttori o impiegati di agenzia, continuare a svolgere la professione saltuariamente in un’agenzia di loro proprietà, oppure ricoprire posizioni di tipo organizzativo e dirigenziale all’interno di tour operator.

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Come Diventare Revisore Contabile

Il revisore contabile ha il compito di verificare la correttezza dei conti delle società e garantirne l’attendibilità di fronte alla legge.
Deve saper analizzare il contesto organizzativo per poter fare un primo controllo interno delle scritture contabili e predisporre un programma di revisione.
Verifica che non vi siano state irregolarità, sbagli o mancanze nella gestione economica e che quanto riportano i libri contabili dell’azienda corrisponda alla situazione reale. Con il suo lavoro tutela le parti interessate all’attività e l’andamento dell’impresa garantendo, in questo modo, la trasparenza del mercato. Una volta terminato il controllo, deve compilare una relazione che viene poi depositata in tribunale.
Si tratta di un lavoro di grande impegno e responsabilità che, proprio per la sua complessità, viene svolto generalmente in team.
Il revisore contabile può operare come libero professionista o all’interno di una società di revisione.

Formazione
Per esercitare la professione di revisore contabile è necessario avere conseguito almeno una laurea di primo livello in ambito economico-aziendale o giuridico.
L’offerta formativa è piuttosto varia e le denominazioni dei corsi di laurea sono attribuite direttamente dalle università, per cui risulta difficile elencare tutti i corsi attivati dalle varie facoltà.
Per approfondire le basi ottenute con il corso di laurea è preferibile seguire un master di specializzazione, che fornisca una preparazione più mirata alla professione. I master post laurea in Bilancio e Revisione Contabile o in Auditing sono organizzati in molte città italiane.

Accesso alla professione
L’accesso alla professione di revisore contabile (definito ora anche revisore legale) è regolamentata dal Decreto Legislativo n. 88/1992, che ha istituito il Registro dei Revisori Contabili.
Possono infatti esercitare l’attività di revisione soltanto i soggetti iscritti nel Registro, tenuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, subentrato al Ministero della Giustizia, Decreto Legislativo 39/2011.
Per iscriversi al registro è necessario sostenere un esame di Stato, al quale si può accedere con il possesso del diploma di laurea.

La discussione dell’esame è consentita a
chi ha svolto un tirocinio di tre anni basato su controllo di bilanci e di esercizio presso lo studio di un professionista iscritto nel Registro dei Revisori Contabili;
chi ha prestato servizio presso un istituto, un ente o un’amministrazione pubblica, che istituzionalmente esercita attività di controllo contabile;
chi è stato componente, per almeno un triennio, di un collegio sindacale o di un organo di controllo contabile di enti.
L’esame, articolato in tre prove scritte e una orale, è indetto annualmente con decreto del Ministro della Giustizia ed è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e nel Bollettino Ufficiale del Ministero.

Sono esonerati coloro che risultino iscritti nell’Albo Professionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili unificato con quello dei Ragionieri e Periti Commerciali.
Chi ha i requisiti richiesti per essere esonerato dall’esame o da alcune materie oggetto delle prove, può inoltrare la domanda alle Corti d’Appello del proprio distretto di residenza.

Se l’Esame di Stato ha avuto esito positivo, ci si può iscrivere all’Albo dei Revisori Contabili, che dal 1° gennaio 2008 è passato sotto le esclusive competenze dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.

Il Registro dei Revisori Contabili e il Registro del Tirocinio sono tenuti dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.

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Come Diventare Tappezziere o Decoratore

Il tappezziere è l’artigiano che realizza tendaggi, tappezzerie e imbottiture per ricoprire mobili, sedie e altri elementi d’arredo. Si occupa anche di riparazioni, rimettendo a nuovo tappezzerie e imbottiture usurate o danneggiate.
Il suo lavoro consiste nel tagliare i materiali, che utilizzerà nella forma e nelle dimensioni corrette, sagomarli, preparare le imbottiture (per esempio per un divano o una poltrona), assemblare il sistema di molleggiamento del mobile, applicare le rifiniture o decorazioni finali.
Risulta essere parte dei suoi compiti anche confezionare un tendaggio, da interno o da esterno, e montarlo con i necessari sistemi di apertura e chiusura. Inoltre, deve essere in grado di applicare la tappezzeria alle pareti e la moquette ai pavimenti di una casa.
Un tappezziere deve, quindi, conoscere bene i vari tessuti, per utilizzarli nella maniera migliore, e avere sensibilità estetica per l’abbinamento dei colori. Deve essere dotato di pazienza, precisione, buona manualità e una certa resistenza fisica, in quanto il suo lavoro può essere piuttosto faticoso.

Il decoratore si occupa di preparare e tinteggiare i muri, interni o esterni, di abitazioni o edifici. Oltre a imbiancare le pareti può abbellirle, su richiesta del cliente, con particolari tecniche decorative: il trompe l’oeil, lo stencil, le dorature, il finto marmo, lo stucco.
Infine, può occuparsi della ristrutturazione o del rivestimento delle facciate dei palazzi, come dipendente di un’impresa edile.
La sua professione richiede precisione e resistenza fisica. Nel caso di realizzazioni con tecniche complesse, sono necessari anche predisposizione per la pittura e buon gusto per la scelta e l’abbinamento dei colori.

Formazione
La formazione del tappezziere avviene, di solito, attraverso l’esperienza di lavoro presso il laboratorio di un artigiano che svolga già la professione.
Le Regioni finanziano corsi di formazione professionale rivolti a giovani in possesso del diploma di scuola secondaria di primo grado (ex licenza media inferiore). Solitamente, sono previste molte ore di laboratorio. Alcuni enti di formazione organizzano anche corsi per la figura del tappezziere – restauratore, specializzato nel recupero di mobilio e tessuti d’epoca. In questo caso, la formazione include nozioni di storia dell’arte e la preparazione è orientata alle tecniche tradizionali.
Anche il decoratore può formarsi direttamente con l’apprendistato, lavorando presso un professionista già esperto. In alternativa, esistono corsi di formazione professionale, finanziati e riconosciuti dalle Regioni oppure privati. Nel caso si tratti di scuole private la loro frequenza è, ovviamente, a pagamento. Spesso tali corsi sono orientati all’apprendimento di una tecnica particolare, come il trompe l’oeil o l’affresco. In genere, si rivolgono a ragazzi e giovani in possesso del diploma di scuola secondaria di primo grado (ex licenza media inferiore).
Per informazioni maggiori sulle possibilità formative come decoratori o tappezzieri si consiglia di rivolgersi agli Informagiovani locali.

Accesso alla professione
Le professioni di tappezziere e decoratore non sono regolamentate da una legge nazionale, per cui non esiste un albo a cui iscriversi.
Il tappezziere può lavorare come dipendente presso i laboratori artigianali, oppure intraprendere un’attività indipendente come libero professionista.
Lo stesso vale per i decoratori, che possono impiegarsi presso laboratori artigianali, imprese edili o avviare autonomamente una ditta propria.
Nel caso scelgano di dedicarsi alla libera professione, tappezzieri e decoratori sono tenuti per legge a iscriversi all’Albo delle Imprese Artigiane presso la locale Camera di Commercio.