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Come Contabilizzare i Costi Accessori di Acquisto

Molto spesso il costo di acquisto dei beni è affiancato ed aggravato dalla presenza di ulteriori costi afferenti a prestazioni accessorie che, a seconda delle condizioni contrattuali pattuite, possono essere a carico del compratore o del venditore. Uno degli esempi maggiormente ricorrenti è rappresentato dalle spese di trasporto che possono essere pattuite a carico del fornitore oppure a carico dell’acquirente. In questa guida viene chiarito il trattamento contabile dei costi accessori in ciascuna delle predette ipotesi.

Nel momento in cui un’azienda decide di effettuare un acquisto da un determinato fornitore, oltre al prezzo della merce è opportuno tenere in debita considerazione anche i cosiddetti costi accessori, vale a dire oneri riferibili a ulteriori prestazioni strettamente connesse alla compravendita della merce.

In relazione alle clausole stabilite in sede di contratto, i costi oggetto della presente guida possono essere posti a carico del cedente ovvero del cessionario: nel primo caso il fornitore cedente tenderà a recuperare gli oneri in questione mediante variazioni in aumento del prezzo oppure addebitando specifiche voci in fattura; nel secondo caso saranno, invece, oggetto di un distinto documento contabile.

Da un punto di vista strettamente contabile le spese accessorie, in quanto componenti negativi di reddito, possono essere contabilizzate secondo due diverse modalità, ovvero imputate direttamente ad incremento del costo di acquisto delle materie oppure imputate in distinte voci di costo. Al fine di una corretta rappresentazione contabile bisogna anche tenere conto del fatto che l’art. 2425 del codice civile dispone che i costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci, da un lato, e i costi per servizi, dall’altro, devono essere iscritti separatamente nel conto economico.

Per quanto riguarda, invece, le registrazioni contabili, la fattispecie in esame può essere trattata in diverse maniere, che le spese accessorie siano addebitate nella stessa fattura di acquisto delle materie oppure siano fatturate con un documento separato. Nel primo caso, infatti, puoi procedere sia ad una distinta imputazione contabile dei costi accessori di acquisto sia ad una loro imputazione al costo principale di acquisto. Nel secondo caso, invece, è preferibile che tu proceda ad una contabilizzazione in voci separate.

Da un punto di vista fiscale, devi fare attenzione a quanto disposto dalla normativa IVA secondo cui le spese accessorie vanno trattate in modo differente a seconda che si tratti o meno di spese documentate separatamente dall’acquisto. In particolare, le spese non documentate separatamente (prestazioni accessorie fornite dallo stesso cedente) entrano a far parte della base imponibile e su di esse va applicata l’imposta sul valore aggiunto con la medesima aliquota applicata alla prestazione principale. Le spese documentate sono, invece, escluse dalla base imponibile, in quanto hanno già scontato l’imposta al momento dell’emissione della fattura (o di altro documento fiscalmente valido, es. scontrino fiscale), dalla quale si può facilmente desumere l’ammontare dell’imposta applicata.

Come sopra accennato, sotto il profilo contabile l’impresa acquirente può scegliere di includere i costi accessori nel valore delle merci, oppure di tenerli separati in specifici conti di reddito. Nel seguito ti presento le scritture contabili da effettuare in ciascuna delle due fattispecie. Ipotizziamo che l’azienda riceva una fattura dal fornitore per acquisto materiali € 1.000 e spese di trasporto € 250. L’IVA è quella ordinaria, con aliquota al 21%. Impostazione 1 – Inclusione dei costi accessori nel valore delle merci

Al riguardo va precisato che la seconda impostazione è preferibile in quanto evita la successiva riclassifica del costo accessorio in via extra contabile. Un caso a parte si ha, infine, quando le prestazioni accessorie sono fornite da un terzo, che emette un’apposita fattura. In tale evenienza bisogna necessariamente registrare il relativo costo in un conto separato mediante una normale scrittura contabile di acquisto di un servizio.