La Nuova Zelanda è un paese geograficamente agli antipodi dell’Italia . Arrivare in questo lontanissimo angolo , sperduto , della terra vuol dire farsi 30 e più ore di viaggio .
Ogni anno più di 10.000 italiani decidono di farsi tutte queste ore per visitare una nazione definita , dalle agenzie turistiche , come un angolo di paradiso sulla Terra .
In Nuova Zelanda il 30% del territorio è costituito da natura selvaggia ; sono presenti 14 parchi nazionali , 20 parchi forestali , e 21 riserve marine , in aggiunta a 610 kmq di aree protette per ragioni paesaggistiche .
L’economia in Nuova Zelanda è dotata in primo luogo da una burocrazia snella e veloce . Infatti il fiore all’occhiello di questa nazione è quello di poter avviare un’impresa nel giro di un giorno , con l’ausilio di un solo documento . Inoltre l’imposta paragonabile alla nostra iva si aggira intorno al 12,5% .
Il mercato neozelandese è molto aperto agli interscambi commerciali con paesi esteri , questo per ovviare ad un mercato interno molto limitato dovuto ad uno scarso numero di consumatori (non arrivano a 5 milioni) .
La Nuova Zelanda ha un PIL procapite annuo di 21 mila euro ed è molto attiva nell’informatica (dove è stato testato il primo pagamento POS del Bancomat) , nel turismo e nella post produzione digitale cinematografica.
Economia Neozelandese : Ieri ed oggi
Negli ultimi trent’anni l’economia neozelandese, in passato prevalentemente agricola, si sta direzionando verso l’industria e il settore terziario. Dal 1985 il governo ha lentamente abbandonato il “protezionismo” economico iniziale, favorendo una politica di apertura verso i mercati esteri allo scopo di incentivare la crescita economica, anche se ciò ha provocato un progressivo aumento della disoccupazione.
Da sempre una delle più importanti fonti di ricchezza neozelandesi è l’agricoltura . Infatti, nonostante solo il 7% del territorio neozelandese sia coltivato, le fattorie neozelandesi risultano tra le più produttive al mondo. Le piantagioni più in voga sono quelle cerealicole (frumento, orzo, mais) e frutticole ( mele e kiwi). Un altro settore in via di sviluppo è la viticoltura. Molto ricercati , soprattutto gli italiani , sono proprio i laureati in agraria o i giovani sommelier .
Un altro punto fondamentale è quello dell’allevamento . Con forti introiti provenienti dal latte bovino e dalla vendita del latte di pecora .
Le attività estrattive riguardano carbone, lignite, ferro, pietre calcaree e oro. La Nuova Zelanda è ricca anche di fonti di energia . Sull’altipiano vulcanico sono costruite centrali geotermiche , mentre lungo fiumi e torrenti ci sono centrali idroelettriche .
A livello industriale spiccano i settori cartario, metallurgico, tessile, del legno, automobilistico, chimico, petrolchimico, dei componenti elettrici e tipografico.
Per quanto riguarda il turismo, come dicevamo precedentemente , questa nazione è in forte crescita . Ogni anno sono milioni i visitatori che decidono di visitare questo paese bellissimo e le sue incontaminate bellezze naturali .
L’economia neozelandese dipende poi in misura veramente molto importante dal commercio . Fino agli anni Settanta il più importante partner commerciale era il Regno Unito e l’esportazione si limitava essenzialmente a carne e prodotti come formaggi , latticini ecc… Dopo l’ingresso del Regno Unito nell’Unione Europea , i neozelandesi dovettero affrontare il protezionismo dei paesi occidentali e iniziò ad aprirsi a rotte commerciali con Australia, Giappone, Stati Uniti. Nel 2008 , oltre ai già citati Australia , Giappone , Stati Uniti e Gran Bretagna , la Nuova Zelanda è diventata la prima nazione ad aprirsi alla Cina con un trattato di libero commercio. La maggioranza delle esportazioni provengono dai prodotti agricoli e dai generi alimentari , mentre le maggiori importazioni provengono dai componenti e apparecchiature elettriche, petrolio grezzo, prodotti plastici, chimici e farmaceutici , autoveicoli, e metalli.
Abitare in Nuova Zelanda non è molto più costoso che vivere in Italia . Di seguito una media dei generi alimentari e servizi di prima necessità comparati con quelli italiani :
1 kg di pane ( N.Z. : 3,80 € – ITA : 3,16 €)
1 kg di carne (N.Z. : 13,50 € – ITA : 16 €)
1 L di latte (N.Z. : 0,90 € – ITA : 1,30 €)
1 kg di mele (N.Z. : 1,90 € – ITA : 1,70 €)
1 mese di affitto (N.Z. : 550 € – ITA : 700 €)
acquisto casa (N.Z. : 200.000 € – ITA : 170.000 €)
Per il visto di soggiorno dovrete dimostrare di possedere alcuni requisiti come la buona salute , la conoscenza della lingua inglese , la buona condotta . L’ufficio immigrazione usa un sistema a punti , maggiore sarà il vostro punteggio e maggiore sarà la possibilità che vi venga rilasciato un visto di soggiorno .
Per lavorare in Nuova Zelanda è necessario il LONG TERM BUSINESS VISA . Per ottenerlo è obbligatorio fare un viaggio in Nuova Zelanda , avere un bravo commercialista che conosca le leggi interne e l’inglese , che sappia come presentarvi un progetto d’investimenti . La cifra minima per chi non è del posto e vuole iniziare ad intraprendere è di 50.000 euro.
Il visto finale viene concesso dalla Immigration New Zealand di Londra e ci vorranno alcuni mesi per esaminare tutte le carte e concedervi il visto .