Vi è mai capitato di vederti recapitare una bolletta da pagare con l’indicazione di un importo improbabile perché eccessivo o dovuto per un servizio non richiesto? Ecco come puoi difenderti dal comportamento scorretto di un fornitore di luce, gas, telefonia o altro.
Se al momento della ricezione della bolletta ti accorgi che l’importo è sbagliato perché il consumo indicato non corrisponde a quello effettivo, scrivi subito una lettera di contestazione. Indirizzala all’azienda fornitrice del servizio, allega copia della bolletta in questione e spedisci tutto per raccomandata, dopo aver indicato con esattezza i dati relativi all’utenza e alla bolletta e aver chiesto una verifica e l’emissione di una nuova bolletta. Come esempio è possibile vedere questo modello di reclamo Enel.
Se invece ti accorgi dell’errore solo dopo avere pagato, per esempio attraverso la domiciliazione bancaria, puoi sempre avvalerti del reclamo scritto. In questo caso, avendo già pagato una somma superiore a quella dovuta, dopo aver esposto le tue motivazioni e tutti i dati nel dettaglio, chiedi al fornitore di verificare quanto da te dichiarato e di restituirti l’importo indebitamente pagato.
In entrambi i casi, l’azienda fornitrice del servizio ha 40 giorni di tempo per fare le verifiche e per darti una risposta. Nel frattempo non può sospenderti la fornitura del servizio, visto che non hai pagato per un motivo che hai esposto in un reclamo scritto. Una volta fatte le verifiche e documentato l’errore, ti verrà restituita la somma non dovuta tramite banca oppure verrà scalata dalla bolletta successiva.