Il revisore contabile ha il compito di verificare la correttezza dei conti delle società e garantirne l’attendibilità di fronte alla legge.
Deve saper analizzare il contesto organizzativo per poter fare un primo controllo interno delle scritture contabili e predisporre un programma di revisione.
Verifica che non vi siano state irregolarità, sbagli o mancanze nella gestione economica e che quanto riportano i libri contabili dell’azienda corrisponda alla situazione reale. Con il suo lavoro tutela le parti interessate all’attività e l’andamento dell’impresa garantendo, in questo modo, la trasparenza del mercato. Una volta terminato il controllo, deve compilare una relazione che viene poi depositata in tribunale.
Si tratta di un lavoro di grande impegno e responsabilità che, proprio per la sua complessità, viene svolto generalmente in team.
Il revisore contabile può operare come libero professionista o all’interno di una società di revisione.
Formazione
Per esercitare la professione di revisore contabile è necessario avere conseguito almeno una laurea di primo livello in ambito economico-aziendale o giuridico.
L’offerta formativa è piuttosto varia e le denominazioni dei corsi di laurea sono attribuite direttamente dalle università, per cui risulta difficile elencare tutti i corsi attivati dalle varie facoltà.
Per approfondire le basi ottenute con il corso di laurea è preferibile seguire un master di specializzazione, che fornisca una preparazione più mirata alla professione. I master post laurea in Bilancio e Revisione Contabile o in Auditing sono organizzati in molte città italiane.
Accesso alla professione
L’accesso alla professione di revisore contabile (definito ora anche revisore legale) è regolamentata dal Decreto Legislativo n. 88/1992, che ha istituito il Registro dei Revisori Contabili.
Possono infatti esercitare l’attività di revisione soltanto i soggetti iscritti nel Registro, tenuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, subentrato al Ministero della Giustizia, Decreto Legislativo 39/2011.
Per iscriversi al registro è necessario sostenere un esame di Stato, al quale si può accedere con il possesso del diploma di laurea.
La discussione dell’esame è consentita a
chi ha svolto un tirocinio di tre anni basato su controllo di bilanci e di esercizio presso lo studio di un professionista iscritto nel Registro dei Revisori Contabili;
chi ha prestato servizio presso un istituto, un ente o un’amministrazione pubblica, che istituzionalmente esercita attività di controllo contabile;
chi è stato componente, per almeno un triennio, di un collegio sindacale o di un organo di controllo contabile di enti.
L’esame, articolato in tre prove scritte e una orale, è indetto annualmente con decreto del Ministro della Giustizia ed è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e nel Bollettino Ufficiale del Ministero.
Sono esonerati coloro che risultino iscritti nell’Albo Professionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili unificato con quello dei Ragionieri e Periti Commerciali.
Chi ha i requisiti richiesti per essere esonerato dall’esame o da alcune materie oggetto delle prove, può inoltrare la domanda alle Corti d’Appello del proprio distretto di residenza.
Se l’Esame di Stato ha avuto esito positivo, ci si può iscrivere all’Albo dei Revisori Contabili, che dal 1° gennaio 2008 è passato sotto le esclusive competenze dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.
Il Registro dei Revisori Contabili e il Registro del Tirocinio sono tenuti dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.