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Comodato e Registrazione del Contratto

Un imprenditore acquista a titolo personale un immobile uso deposito. Decide di concederlo in comodato d’uso gratuito alla propria azienda. E’ obbligato a registrare il contratto all’ufficio del registro? Tutti i costi di manutenzione e di utenze saranno a carico della ditta.

Dal tenore letterale della domanda in questione sembrerebbe che il caso riguardi un imprenditore individuale che intende destinare un immobile acquistato a titolo personale all’esercizio della propria attività di impresa. In tale ipotesi non sembra ammissibile la sottoscrizione di un contratto di comodato in quanto si sarebbe in presenza di un contratto con se stesso; a tal fine giova ricordare che per la destinazione dell’immobile all’attività d’impresa, l’art. 65 del TUIR prevede che “si considerano destinati all’attività dell’impresa stessa, i beni appartenenti all’imprenditore che siano indicati nell’inventario”.

Fatta questa premessa si ricorda che il comodato è il contratto con il quale una parte, detta comodante, consegna all’altra, detta comodatario, una cosa mobile o immobile affinché se ne serva per un tempo ed un uso determinato, con l’obbligo di restituire la stessa cosa ricevuta, ma senza essere tenuto a pagare alcun corrispettivo (art. 1803, comma 1, del c.c.). Il comodato è un contratto essenzialmente gratuito, inoltre poiché non è compreso fra i contratti per i quali è richiesta la forma scritta a pena di nullità, ai sensi dell’art. 1350 del c.c., è a forma libera. Per quel che concerne l’obbligo di registrazione, in base all’art. 5, comma 4, della Prima parte della Tariffa allegata al D.P.R. n. 131/1986, il contratto di comodato di beni immobili, in forma scritta è assoggettato a registrazione in termine fisso di venti giorni dalla data dell’atto, con l’applicazione dell’imposta di registro in misura fissa pari ad Euro 168,00.

Come precisato dalla risoluzione dell’Agenzia delle Entrate del 6 febbraio 2001, n. 14/E , poiché nella norma non vi è alcun riferimento alla tipologia della forma, il contratto scritto è soggetto all’obbligo della registrazione indipendentemente dalla forma specifica in cui è redatto (atto pubblico, scrittura privata autenticata o non autenticata). In caso di contratto verbale di comodato, invece, bisogna precisare che l’art. 3, comma 1, del Testo unico dell’imposta di registro, nell’elencare i contratti verbali da sottoporre a registrazione, non richiama il contratto di comodato.

Pertanto, i contratti verbali di comodato, sia che abbiano ad oggetto beni immobili che beni mobili, non sono soggetti all’obbligo della registrazione, tranne nell’ipotesi di enunciazione in altri atti.

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Come Evitare le Truffe Online

Negli ultimi anni si è verificato un incremento delle truffe online: si definiscono truffe telematiche, e spesso vanno a colpire i fruitori dei servizi dei conti correnti online.

Chi fa transizioni on line è dunque a rischio di incappare in uno dei due tipi principali di truffe telematiche che si accadono ogni giorno nel nostro Paese. Si tratta della “frode d’acquisto” e del “furto di identità”.

La frode di acquisto si verifica quando si acquista un bene in Rete, si paga con una transizione on line o spedendo del denaro con un servizio di money transfert, e non si riceve nulla.

Occorre fare quindi particolare attenzione se effettuiamo delle transizioni di acquisto di beni presso aste on line, o se prenotiamo viaggi presso agenzie di viaggio che operano unicamente on line.

Un consiglio per difendersi dalle truffe on line è quello, quando navighiamo in Rete, di non raggiungere mai siti di interesse attraverso link o banner che possiamo trovare su alcune pagine web. Ė più sicuro digitare manualmente l’url nella bara del browser.

Come dicevamo, un altro pericolo della Rete è il furto di identità: questo si verifica quando viene sottratto a qualcuno e di nascosto, l’user name o la password, o il numero della carta di credito.

Occorre fare attenzione a siti falsificati, del tutto identici all’originale di qualche banca on line. Questi siti web falsificati contengono richieste di dati personali, e chi cade nella trappola è proprio chi risponde, inserendo dati che vengono poi recuperati e usati da terzi.

Occorre avere un codice etico particolare per combattere queste truffe: bisogna seguire alcuni accorgimenti, imparando a compiere azioni atte a garantire la sicurezza della nostra privacy.

Ecco come difendersi dalle truffe online:

Ad esempio, occorre assicurarsi che il sito web sul quale navighiamo sia effettivamente quello che stiamo cercando. Occorre assicurarsi che la comunicazione con il sito web sia criptata attraverso l’utilizzo del protocollo https (SHTTP).

Dobbiamo avere cura di custodire con cura i nostri dati personali, e non dobbiamo rispondere ad e-mail che ci chiedono dati personali.

Queste e-mail di solito hanno mittenti generici, non contengono date di scadenza, e talvolta sono scritte in linguaggio scorretto. Nel dubbio di frode bancaria, prima di qualsiasi operazione controllare via call center o personalmente la banca.

Inoltre è necessario controllare periodicamente il proprio conto bancario online, soprattutto in seguito a transizioni telematiche.

Un altro consiglio che è utile seguire per evitare di cadere vittima di una truffa telematica, è quello di cambiare spesso le password di accesso che abbiamo stabilito per i nostri account. Soprattutto è importante differenziare le password, e non usare mai la stessa password per diversi account. Nel caso che questa password venisse scoperta, l’intruso avrebbe accesso non solo all’account di cui ha scoperto la password, ma anche a tutti gli altri account che sono criptati dalla stessa password.

Spero di averti fornito delle informazioni utili e interessanti al fine di prevenire eventuali truffe online.

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Come Comprare i Biglietti Trenitalia Online per Risparmiare

Sei un assiduo viaggiatore, un pendolare o viaggi solo in rare occasioni col treno? Questa è la guida che fa per te! Spesso recarsi in stazione per acquistare un biglietto ferroviario può essere una vera e propria scocciatura per via del traffico, il mal tempo oppure la coda da fare in biglietteria. Attraverso l’acquisto on line risparmi tempo mantenendo le stesse sicurezze dell’acquisto alla biglietteria.

Per prima cosa devi iscriverti al sito di Trenitalia così da poter effettuare l’acquisto. L’iscrizione è molto semplice. Basta dare un indirizzo email a cui verranno spedite le conferme dei tuoi acquisti e la newsletter per tenerti sempre aggiornato. Per effettuare il login al sito ti basterà scegliere uno username e una password. Niente paura se dimentichi questi dati perchè ti verranno inviati all’indirizzo mail se necessario.

Sul sito potrai visualizzare gli orari, le coincidenze, i prezzi e le eventuali offerte. Una volta scelto il treno, procedi con l’acquisto. Se scegli un treno a lunga percorrenza, potrai scegliere il posto, la tariffa ed eventualmente inserire il codice delle carteviaggio che offrono promozioni o punti cumulabili che poi ti daranno la possibilità di richiedere dei premi. Le carteviaggio si possono richiedere on line o in biglietteria. Infine, scegli la modalità di pagamento ed inserisci lo userID e la password.

Una volta completato questo step, dovrai procedere con l’acquisto on line. Puoi scegliere se ricevere la ricevuta on line e allora dovrai presentare a bordo treno la stampa dell’email con la ricevuta. Solamente questa vale come titolo di viaggio. In alternativa potrai ricevere la ricevuta a bordo treno, e a questo scopo dovrai dire al controllore il codice di prenotazione che ti è stato inviato via mail e che puoi farti inviare anche sul cellulare. La mancata comunicazione corrisponderà alla mancanza di biglietto e la relativa multa.

Infine, in caso di problemi, consigliamo di vedere questa guida sul rimborso Trenitalia per capere quando è possibile ottenere il rimborso del biglietto.

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Pronti Contro Termine – Vantaggi e Svantaggi da Conoscere

Negli ultimi tempi le operazioni di pronti contro termine hanno conquistato la fiducia di milioni di risparmiatori, complice anche il forte appeal degli ottimi rendimenti e le varie campagne di informazione ad opera della banche online, in controtendenza rispetto alle banche tradizionali che ancora oggi malvolentieri propongono questo tipo di operazione ai propri clienti.

La riluttanza da parte delle banche tradizionali è da ricercarsi nella scarsa redditività per la banca stessa, infatti, rispetto ad obbligazioni o fondi comuni, questo tipo di investimento talvolta è vantaggioso più per il cliente che per la banca che lo propone.
Molto spesso, si tratta quindi di uno strumento utilizzato per acquisire nuova clientela, alla quale proporre altri tipi di investimenti allo scadere del contratto.

Volendo fare un bilancio di pro e contro nell’utilizzo di questo strumento, noi riteniamo che prevalgano i vantaggi, vediamo il perche.

Vantaggi
– Costi ridotti o zero: differentemente da altri tipi di investimenti che prevedono una serie di commissioni a carico del cliente (ad es. i fondi comuni di investimento, PAC, ecc.), per operare con i pronti contro termine è sufficiente avere un conto corrente ed un deposito titoli. La maggior parte delle banche non addebita nessun costo di sottoscrizione o altra spesa.
– Guadagno predeterminato: proprio come per i BOT, il cliente conosce fin da subito l’importo che guadagnerà a scadenza. Questo consente di fare investimenti che non risentono delle oscillazioni di mercato, differentemente dai titoli quotati.
– Grande liquidità: rappresentano la soluzione ideale per chi vuole fare investimenti a breve termine: si parte da vincoli a 1 mese, per arrivare ad un massimo di 12 mesi.

Svantaggi
– Nessuna copertura dal FITD: a differenza delle somme depositate sul conto corrente o in un conto deposito, le somme investite in PCT non sono garantite dal Fondo interbancario di tutela dei depositi (fino a 100.000,00 euro per correntista).
– Rischio emittente e rischio controparte: si tratta del rischio che la banca (controparte) non sia in grado di adempiere alla sua obbligazione, e del rischio che l’emittente dei titoli sottostanti sia insolvente.
– Vincolo investimento: nel caso in cui si decida di disinvestire anticipatamente si perdono gli interessi maturati
– Importo minimo di investimento: ogni banca prevede una soglia minima (mediamente 5.000 euro) per poter effettuare operazioni di PCT

Si tratta di elementi da prendere in considerazione.

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Rischi Pronti Contro Termine

Chiariamo subito che le operazioni di Pronti contro Termine non sono garantite dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), come ad esempio le somme depositate sui conti deposito, liberi o vincolati, per le quali è prevista una copertura fino a 100.000,00 per correntista.

I rischi tipici di questo tipo di operazione finanziaria sono essenzialmente 2: rischio emittente e rischio controparte.

Rischio emittente – Come evitarlo ?
Si tratta del rischio di fallimento della società emittente i titoli sottostanti l’operazione di pronti contro termine.
Caso pratico: il sottostante di un PCT è costituito da obbligazioni private di una società che fallisce prima del riacquisto a termine da parte della banca.
In questo caso una sentenza del Tribunale di Grosseto (19 febbraio 1996) chiarisce che siamo di fronte ad una impossibilità sopravvenuta ad adempiere (la società a causa del fallimento è impossibilitata a rimborsare il prestito obbligazionario). Tale impossibilità comporta l’estinzione dell’obbligazione di entrambe le parti del rapporto: società e banca.
Pertanto, è solo il proprietario delle obbligazioni, ovvero il cliente, ad accollarsi il rischio della perdita.
In definitiva, nel valutare tale rischio si consiglia di prendere in seria considerazione la solidità patrimoniale e le prospettive economiche della società che emette gli strumenti finanziari sottostanti.
Attenzione
Il rischio emittente, pur essendo un rischio tipico dei PCT, non sempre è accollato al cliente. Ad esempio Che Banca garantisce comunque il riacquisto di titoli. E’ importante, quindi, andare a verificare caso per caso attraverso l’attenta lettura dei fogli informativi.

Rischio controparte – Anche la banca può fallire ?
Si verifica quando la banca (controparte) è impossibilitata a riacquistare i titoli venduti, ad esempio nel caso in cui fallisca.
Il rischio controparte si annulla qualora il sottostante sia rappresentato da Titoli di Stato, infatti, anche se la banca fallisse, il cliente rimarrebbe proprietario di titoli garantiti dallo Stato.
Allo stesso modo, eventuali obbligazioni corporate che rimangono di proprietà del cliente possono essere sempre vendute sul mercato, tuttavia, non è garantito che il prezzo di vendita sia maggiore rispetto a quello di acquisto, ovvero, il rischio è quello di perdere oltre agli interessi anche una parte del capitale investito.
Caso limite si ha quando la banca propone pronti contro termine con sottostante composto da obbligazioni emesse dalla banca stessa, ebbene, in questo caso il rischio emittente ed il rischio controparte coincidono.
Se da un lato, quindi, “eliminiamo” il rischio emittente, dall’altro, in caso di fallimento della banca, rimarremmo proprietari di titoli senza valore, dato sul mercato nessuno sarebbe disposto ad acquistare obbligazioni di una banca fallita.
Si tratta chiaramente di casi estremi che, normalmente, possono essere esclusi o limitati se ci rivolgiamo a banche di primaria importanza e solidità.
Pertanto, prima di scegliere la banca a cui rivolgersi sarebbe utile controllare anche il suo rating e quello della controparte che emette il sottostante. Il rating è una valutazione del grado di solvibilità fornito dalle agenzie di rating (le principali sono Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch Ratings).

In conclusione la garanzia principale dei Pronti Contro Termine è rappresentata dal sottostante: se si tratta di Titoli di Stato possiamo stare più tranquilli, ma il rendimento sarà inferiore rispetto a PCT con sottostante obbligazioni corporate.